top of page
La Commedia umana
The human Comedy

Fondazione Mudima, Milano

2002



Cosa rappresentano questi volti di intellettuali e altri personaggi viventi immobilizzati e trasformati in icone da Fausta Squatriti? Perché i loro ritratti non sono un ricordo da album di famiglia o un souvenir amatoriale di persone care all'artista?

L'artista è riconoscibile per le tensioni poliedriche a esplorare il pianeta uomo attraverso il senso più profondo della corporeità e per una accattivante interpretazione laica della simbologia religiosa, legata al corpo e alle metafore intorno alle sue secrezioni.

Da citazioni frammentarie del corpo, ne La Commedia umana è passata al volto, scrigno della spiritualità e icona del limite della materia. 

Queste opere documentano la coerenza e la febbrile volontà di progettare operazioni concrete intorno al corpo, espandendosi nell'analisi del rapporto tra soggetto e ambiente come metafora del nostro essere al mondo.

Jacqueline Ceresoli

 

What do these faces of intellectuals and other living personalities represent? Faces immobilised and turned into icons by Fausta Squatriti. Why are their portraits not a memento in a family album or an amateur souvenir of loved ones dear to the artist?

The artist is recognisable for the multifaceted approaches she uses to explore the planet man through the deepest awareness of corporeality, and for her fascinating secular interpretation of religious symbolism, linked to both the body and to metaphors about its secretions.

From fragmentary citations of the body, The Human Comedy passes to the face, the treasure chest of spirituality and icon ofthe limits of matter.

These works document the coherence and restless desire to design concrete operations around the body, widening into an analysis of the relationship between subject and environment as a metaphor of our worldly existence.

Jacqueline Ceresoli

Beata solitudo Sola beatitudo

NT Art Gallery, Bologna

2005

Tra il 2002 e il 2005 Fausta Squatriti dà vita a Beata solitudo sola beatitudo. Anche qui ci troviamo di fronte a installazioni realizzate con mezzi diversi. Le immagini del lavoro richiamano al concetto di solitudine. La solitudine di chi non accetta le regole di un mondo lontano dal proprio. E' un momento del suo percorso in cui Squatriti vive la dolorosa presa d'atto che la solitudine, il rimanere appartati è l'unica condizione possibile. Una solitudine positiva, che induce a fare, a creare, a guardarsi  intorno. Qui la solitudine è silenzio colmo di significato in un tempo di vuoto clamore. E' la concentrazione indispensabile in un momento di affannoso consumismo culturale. E' la pausa, in attesa che qualcosa muti, si trasformi.

Angela Madesani

 

Between 2002 and 2005 FaustaSquatriti created Beata solitudo Sola beatitudo. Once again we find ourselves confronting installations constructed from various materials. The images evoke the concept of loneliness: the loneliness of people who do not accept the rules of a world remote from their own. This is a moment in Squatriti’s career in which she acknowledges the painful realisation that solitude, remaining apart, is the only possible condition. A positive solitude that leads us to act, create and look around us. Here, solitude is silence full of meaning in a time of empty uproar. It is all-important concentration in an era of frenetic cultural consumerism. It is the pause waiting for something mute to change.

 

                                                                                                            Angela Madesani

     

Zachor – In memoria (Ricordare per essere liberi)
Zachor – In memoriam (Remember, in order to be free)

Installation for International Holocaust Remembrance Day

Ex-synagogue at Monte San Savino (Arezzo)

2006



Ho fotografato una parte dei dossier custoditi a Musée juif de Belgique a Bruxelles, riguardanti il censimento di tutti gli ebrei belgi ordinato dai nazisti ai funzionari belgi. Io mi sono limitata a smuovere un poco l’ordine dei faldoni, volevo che sembrassero scossi dal vento del disordine, perché il male è disordine. Ho interpretato quella biblioteca di morte annunciata con una figura nera, a denti, piazzata contro di lei con forza, emanando una grande nube tossica, insanguinata. Poi ho fotografato l’abito di una prigioniere. Mi ha colpito la cura sartoriale del rustico abito a righe. Una cura del dettaglio tanto più crudele quanto in grado di simulare un abito "normale". Alle sue spalle l’aura di sangue, che è corpo, vita, non più dentro al suo abito. Ora cimelio dell’orrore, e memento.

Nelle altre due parti del polittico sta la grande figura geometrica nella quale si sintetizza la figura  emblematica del potere. In parte richiama l’aquila germanica, ma anche i ganci della svastica dagli arti piegati all’ingiù, aggressiva senza gloria, desolata. Le due sculture di cemento contengono un cubo di vuoto. Ci dicono della cenere, della riduzione allo zero, della presenza, in forma simbolica, di corpo e spirito di tante vite annullate.

Fausta Squatriti

I photographed some of the files conserved in the Brussels MuséeJuif de Belgiqueof a census of all Belgian Jews, carried out by Belgian officials on Nazi orders. I limited myself to messing up the neatness ofthe folders a little; I wanted them to seem shaken by the wind of disorder because evil is disorder. I interpreted that library of preordaineddeath with a black, dentate shape placed firmly beside it, giving off a large, bloody, toxic cloud. Then I photographed a prisoner’s uniform. I was struck by the tailoring of the simple striped robe. An attention to detail all the more cruel in itssimulation of a ‘normal’ garment. Behind it,the aura of blood, which isthe body, life, no longer inside its clothes. Now a memento of horror and a reminder.

In the other two sections of the polyptychis the large geometric figure,a synthesis of the emblematic figure of power. It partly resembles the German eagle, but in the limbs bent downwards, also the hooks of the swastika,aggressive without glory, desolate.  The two concrete sculptures contain an empty cube. They evoke ash, the reduction to zero,andthe presencein symbolic formof the body and spirit of so many lives erased.

 

Fausta Squatriti

GO TO THE VIDEO

Principali esposizioni personali/Main personal exhibitions  

bottom of page